+ 229 (di Rita Pani)
Non ci si può esimere dall’essere ottimisti, e anche noi rosse cassandre disfattiste e invidiose, quando è tempo dobbiamo fare un passo indietro, un inchino e tanto di cappello. Non so da quanto non si leggeva sui giornali italiani un dato positivo al rialzo. Sempre il meno davanti ai numeri a farci incupire sempre più. Oggi finalmente balza all’occhio quel +229% e in un solo anno, e nemmeno un applauso, nemmeno una ola. Di tanto è aumentata la corruzione, in un solo anno e si stima che solo la Colombia abbia saputo far meglio. Ma siamo un popolo che reagisce, e con un altro intero anno di sistema berlusconi, non è escluso che riusciremo anche a salire sul gradino più alto del podio.Messe da parte Monica e Francesca, la cervicale di bertolaso, le ragazze russe che sanno anche parlare, resta la mafia e un altro milione di euro che pioverà in Sicilia, senza sapere chi, mentre franavano le montagne si stesse sfregando le mani.Per chi ha letto il resoconto dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, sarà facile comprendere, per gli altri resterà il catechismo, che narra la storia di trappole e mire eversive, delle toghe rosse e dei miracoli aquilani, che ora si sa, potrebbero anche stati resi possibili dalla mafia stessa.Non si può non essere ottimisti, in un paese in cui il capo della protezione civile lascia il parlamento durante i lavori, per recarsi in elicottero in Calabria, e dove una televisione di stato gli affibbia il cronista personale, che lo seguirà ovunque per mostrare al popolo le sue gesta. Ovunque, tranne che al centro massaggi, ovviamente.E quel 229 resta là, appeso insieme alle altre vicende italiane, a fare da sfondo alla nuova campagna elettorale, quasi ignorato perché la storia sta insegnato che per essere colpevole devi aver rubato, e poco, per fame.E così, nel giorno del positivismo, lo stesso in cui la corte dei conti ci spiega l’incremento della corruzione e del malaffare, in Val di Susa si combatte per evitare che l’ennesima ruberia devasti un territorio, e chi resta a terra è solo un ragazzo, massacrato dalla polizia.Ed è difficile non pensare alle parole di bertolaso, che si dichiara vittima del sistema, quasi un alluvionato dalla tragedia che sta vivendo. Non si può fare a meno di ricordarlo mentre vola in Calabria a risolvere altri guai arrecati dall’uomo. Loro sono eroi, servitori dello stato, uomini del fare miracoloso, mentre i 300 di Val di Susa, saranno invece ricordati come i facinorosi appartenenti al partito del NO, quelli che con le loro battaglie ostacolano la crescita del paese, impedendo che circoli il danaro per le infrastrutture. Comunisti.
giovedì 25 febbraio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento