Art. 1.1 Costituzione italiana (di Rita Pani)
Hanno fretta, nonostante stiano al caldo, o in vacanza con le scorte pressoché pagate dai contribuenti; devono fare qualcosa, dire una minchiata davanti a un microfono per garantirsi l’esistenza nelle pagine dei giornali. Non hanno aspettato nemmeno l’epifania e hanno afferrato la cima gettata dall’inconcludente discorso presidenziale di fine d’anno. Parola d’ordine riforme.
Hanno bisogno di ricordare che le riforme riguardano tutti i cittadini, e quindi esprimono chiaramente il concetto: più poteri al premier per l’evidente persecuzione giudiziaria di cui è vittima. Il resto sembra il solito festival dell’idiota. L’elezione dello scemo del villaggio.
Io me le figuro queste riunioni degli uffici politici del pdl, quella cosa strana che è bonaiuti, che si alza e chiede a voce alta? “A chi tocca dire la prossima minchiata?”
Dall’altra parte del tavolo si vede saltellare un ciuffo di capelli unto da almeno 25 anni e una manina, mentre un lamento querulo si fa strada tra i presenti: “io, io”. Di solito finisce che lo accontentano, più per levarselo dalle palle, che non perché ritenuto uno capace. “Va bene brunetta, vai! Ma mi raccomando, che sia una vera minchiata.”
Così oggi noi abbiamo potuto leggere che secondo l’eminente demente, sarebbe da riformare anche l’articolo uno della costituzione, il quale recita: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.”
Ora noi tutti sappiamo che in base all’articolo fondante della nostra costituzione le nostre vite potrebbero presto essere riconosciute anticostituzionali dalla corte di Strasburgo, ma ha davvero un senso politico perdere tempo nella discussione? Perché mai non si trova un giornalista cazzuto, che nel momento stesso in cui raccoglie una dichiarazione evidentemente idiota, chiede di rimando: “Signor ministro, per quale motivo ha detto una minchiata di tale spessore?”
Mi rendo conto che colpevolmente sto scrivendo queste annotazioni guidata dal buon senso, e mi dispiace. In fondo credo che questa tendenza ancestrale non mi abbandonerà mai. Potrebbe essere che l’articolo uno della costituzione venga cambiato, per non rischiare di spingere il popolo in una sorta di giacobinismo.
Articolo 1.1 della Costituzione: “L’Italia è una repubblica federale criminale e fascista, fondata sulla schiavitù, sul precariato, sul nepotismo, e sull’arroganza dei potenti.”
Se mi rubano l’idea li cito per plagio.
sabato 6 febbraio 2010
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