sabato 6 febbraio 2010

W la faccia al pomodoro (04 Gennaio 2010)

W la faccia al pomodoro (di Rita Pani)


Ci siamo, il circo sta per ripartire, le elezioni regionali incombono, e il carrozzone riprende il cammino per allietare o circuire il gregge italiota. La faccia al pomodoro del buffone del consiglio inizia ad apparire sui manifesti, e tutti scorderanno presto il ridicolo cerotto e l’ematoma sulla punta del naso tipico di un intervento di rinoplastica. Insomma, non ci resta da tenere pronto il nostro Photoshop per le classiche foto di rito – prima e dopo. Col naso da maiale/col nasino all’insù, come già abbiamo fatto per la testa senza asfalto/ e la testa asfaltata.

“Una società che non rispetta le sue istituzioni è destinata a morire”, recita il manifesto del partito dell’amore, e in effetti potrebbe essere vero, almeno quanto è vero che uno stato che uccide le sue istituzioni, muore molto prima. E c’è veramente poco di rispettoso in quella faccia truccata dallo Spielberg de noantri, a fare da réclame come se fosse vero dolore.

Se avessi soldi, e se avessi il consenso della famiglia Cucchi, farei anche io un manifesto, da appendere accanto ad ogni manifesto pubblicitario del più grande venditore di aspirapolvere degli ultimi 150 anni. Metterei il viso del povero Stefano, e sotto una scritta: “Quando le istituzioni non rispettano la società, i cittadini muoiono davvero.”

E nel frattempo quella cosa che osa chiamarsi sinistra è intenta a spartirsi una poltrona, e sue seggiole sgangherate da offrire in dono all’UDC.

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