sabato 6 febbraio 2010

Sexy Anna (16 Gennaio 2010)

Sexy Anna (di Rita Pani)

"Vi è un passo nel quale Anna Frank descrive in modo minuzioso le proprie parti intime e la descrizione è talmente dettagliata da suscitare turbamento in bambini delle elementari" …

Lo so, la notizia è vecchia (di ieri), ma mi era rimasta in memoria, col sorriso acido che a volte disegna storto il mio viso. E anche molte riflessioni sono state fatte sull’eccitante descrizione della povera ragazza ebrea finita in saponette e paralumi. Son solerti e impegnati i leghisti, loro sono i rappresentanti del popoli per antonomasia, loro sono la voce eletta, del popolo.

Un bambino padano che guarda la televisione resterà assai meno scioccato nel veder quel culo che pare masticare il filo interdentale che separa le chiappe come Mosè le acque. Il bambino padano si turba dal racconto adolescenziale di una ragazzina degli anni della guerra, che forse non intercalava dicendo figa. Che invece sia altro, il timore che ha spinto il rappresentante del popolo a interrogare il ministro dell’istruzione più stupida degli ultimi 150 anni?

Magari che ne so, azzardo, qualche parallelismo tra la via di un’ebrea di Vienna e la vita di certi extracomunitari stipati nei magazzini periferici di certe località padane? Non sarà che qualche bimbo padano, potesse ricondurre la storia di Anna Frank a qualche dichiarazione di borghezio o gentilini?

Quanto potrebbe restare turbato un bambino padano se gli venisse spiegato il senso del termine sterminio? Magari potrebbe chiedersi dove vada papà, tutte le sere dopo aver indossato l’elmetto cornuto e il fazzoletto verde distintivo e d’ordinanza.

““la gioventù, in fondo è più solitaria della vecchiaia.”Questa massima che, ho letto in qualche libro mi è rimasta in mente e l’ho trovata vera; è vero che qui gli adulti trovano maggiori difficoltà che i giovani? No, non è affatto vero. Gli anziani hanno un’opinione su tutto, e nella vita nono esitano più prima di agire. A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio.”

Chissà, magari la vera paura del disonorevole grimoldi, era proprio che concetti così chiari e tristemente attuali, potessero turbare davvero il bimbo brianzolo, tanto da contribuire a farne un uomo migliore di lui.

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