sabato 6 febbraio 2010

Finito bene, iniziato meglio. (01 Gennaio 2010)

Finito bene, iniziato meglio. (di Rita Pani)


È finito bene il vecchio anno. Il tizio del consiglio è “apparso” in un centro commerciale in Brianza, ancora incerottato più per tenere desta la memoria, che per effettiva necessità. D’altronde, per giustificare la nuova guerra che il nuovo premio Nobel per la pace sta preparando, non fanno altro che ricordarci il pericolo terrorismo che attanaglia il mondo, e quindi anche noi nel nostro piccolo … Chissà se nelle oltre due ore di apparizione tra gli scaffali di caffè e pannolini, olio e copertoni, il tizio si è accorto che da un giorno all’altro un barattolo di pelati è passato da 96 centesimi a un euro e ventiquattro. Forse no, perché era circondato dalla scorta e gli era impossibile sbirciare i prezzi.

È finito bene. Bilancio positivo anche per i feriti da botti: soltanto 509 quest’anno, le teste di cazzo.

È finito benone, con il messaggio del Presidente della Repubblica, che con voce pacata e sguardo fisso sul gobbo, ha espresso tutte le ovvietà che ci abbisognavano per far finta di credere di vivere in un paese civile, in cui le riforme devono apparire cose importantissime, e invece sono solo i tentativi vani di azzerare la democrazia.

Finito bene anche per il clima (no, non quello; quello vero). Nessuna alluvione, nessuno straripamento, nessuna gelata improvvisa, solo pioggia. E a Palermo è andata ancora meglio: c’era chi faceva il bagno a Mondello, e stappava lo spumante in mezzo al mare, felice di stare il 31 Dicembre in costume da bagno. Molti palermitani sono ancora così eccitati dalla straordinarietà dell’evento che sfanculano chiunque come me, ha i termosifoni accesi. Ma è il primo dell’anno e voglio essere buona, non glielo voglio dire che più che festeggiare ci sarebbe da mettersi a piangere, e non perché … “signora mia non esistono più le mezze stagioni” … ma perché se in Italia c’è la stessa stagione dell’Australia, probabilmente è segno che qualcosa non va più come deve andare. Ma è solo una remota probabilità; non voglio essere catastrofista.

Iniziato bene. Lo ha detto il boss Graviano. Lo ricordate? È quel signore che per difendere dell’utri – il senatore mafioso – durante il processo d’appello per concorso esterno in associazione mafiosa, ha semplicemente chiesto di leggere un comunicato a proposito del regime carcerario del 41 bis. Il presidente gli ha negato il permesso, essendosi lui avvalso della facoltà di non rispondere, ma tanto è bastato perché le ristrettezze gli venissero tolte.

Andrà sempre meglio, vedrete. Sarà un anno fantastico. Tra le pochissime notizie presenti questa mattina sul giornale, ce n’era una capace di sopperire a qualunque mancanza o timore: è in uscita l’ultimo disco del cantante del consiglio in coppia col suo fido parcheggiatore abusivo. 15 pezzi inediti, di cui ne sono stati scritti già 8. Non fate quella faccia, sono sicura che il tizio incerottato non vi deluderà. Lui lavora sempre, 20 ore su 24 e non appena avrà finito di comporre il nuovo inno, sostituendo “silvio c’è” con “noi ci siamo”, scriverà anche le 7 canzoni mancanti.

Le riforme? E che c’entra! Quelle le scrivono i suoi avvocati, e lo fanno perché anche per noi, sia un anno sfavillante.

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