E non hanno capito un cazzo (di Rita Pani)
Sempre più difficile scrivere di politica, compito arduo come un giochino cervellotico della Settimana Enigmistica, che quando riesci a risolverlo, ti lascia un piacere quasi orgasmico. Ho letto la patetica lettera di Ferraro a Vendola, sensata ma implorante, so delle difficoltà in cui si trova Rizzo. Immagino le discussioni interne allo zoccolo duro del PCL. Comprendo la soddisfazione provata dopo il plebiscito pugliese – soddisfazione anche mia – ma mi domando se persino Vendola abbia capito fino in fondo il senso.
Bersani certamente no, o non si spiegherebbero le dichiarazioni ribadite anziché smentite, sulla linea del partito che comunque non cambierà. Forse si è lasciato inquietare da quel che ha detto Rutelli, ossia che il PD ormai ha pericolosamente svoltato a sinistra, ma a questo punto dovrebbe anche ricordare che per il Clinton de noantri, Bersani stesso rappresentava un primo pesante balzo verso il comunismo stalinista.
Non possono aver capito il senso, se ancora si preoccupano di stringere alleanze con l’UDC, e se temono l’avanzata di un partito di stampo mafio/cattolico. Io non credo alla favola dell’opportunità regionale, più semplicemente so che si tratta di era e fredda contabilità. Numeri per vincere, e mi piace ricordare che il premio in palio siamo noi.
Se avessero capito, finalmente avrebbero ricordato la grande marea di cittadini elettori che sentono nostalgia di un voto dato con coscienza e convinzione, con le narici libere, con la netta sensazione dell’urgenza, proprio perché limitato alla realtà entro la quale si sopravvive.
Trovo emblematici i fatti bolognesi. Rappresentativi di un’Italia ormai corrotta dal berlusconismo che non trova più il confine tra destra e sinistra. Prodi oggi diceva – pressappoco – che trovava ridicolo il fatto che il sindaco suo amico fosse stato messo alla berlina “per una manciata di euro”, adducendo come scusante il fatto che a destra rubano tutti e assai di più. No, decisamente, non hanno capito. Se si fossero sforzati di comprendere, avrebbero ricordato con tutta la tristezza del caso, che il ladro di polli, viaggiatore accanito, in prima battuta disse: “Anche se sarò inquisito, non mi dimetterò” … come gli ha insegnato berlusconi. Bersani ha “apprezzato molto il gesto” di Delbuono, che a suo dire dovrebbe garantire la giusta morale degli uomini del PD.
Provate a pensare che bello se anziché garantire al popolo la dignità di un ladro che preso con le mani nel sacco si dimette, provassero a garantire che i comuni italiani, e le regioni, potranno riprendere a funzionare in una logica diversa da quella che ormai è dello stato tutto intero.
Ma nemmeno io faccio testo, ormai sono sempre più appassionata di fantascienza.
sabato 6 febbraio 2010
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