Amenità domenicali (di Rita Pani)
Potevano essere giorni pesanti con l’indignazione per la finale del Festival di San Remo, che pare abbia fatto arrabbiare la maggioranza degli italiani, al punto di provocare la nascita di movimenti spontanei per la salvaguardia della canzone italiana. Il fatto è che io proprio non ne so nulla, se non quelle poche cose che, volente o nolente, ho appreso dai giornali. Per esempio sembra che ci sia molta soddisfazione a La Maddalena, per la vittoria del pupazzo di maria de filippi: “quasi una riscossa rispetto al G8”. Ho letto anche che Bersani è stato contestato. Lì per lì mi è anche un po’ dispiaciuto, in fondo, pensavo, a me Samuele Bersani piace come cantante. Poi però mi sono ricordata della potente macchina del PD, in trasferta sanremese per stare accanto ai gggiovani, e mi sono ripresa. Ho letto che il pubblico era davvero inviperito per il risultato di quella scimmia nullafacente del principe de noantri, e che avrebbe voluto fischiare in modo bipartisan anche il ministro ligure scajola, ma sono intervenuti dei figuri ad ingiungere al pubblico di smettere (forse con la minaccia di foto segnalazione nella scuola Diaz più vicina). Sempre per mantenere il regime di par condicio, ho saputo che il terzo classificato è un pupazzo che viene fuori dalla fabbrica di mostri di Rai 2. L’unica cosa che ho visto (su Repubblica TV) è stata la falsa contestazione di un’orchestra sorridente che lanciava per aria gli spartiti. Complimenti, proprio di grande effetto.Insomma, ho studiato.Ora però, lasciamo da parte le cose serie e torniamo alle facezie domenicali, che ogni tanto non guasta alleggerire un po’ il clima – e lo dico anche per me.Il giullare del consiglio, in piena foga propagandistica annuncia che "nelle nostre liste non inseriremo nessun personaggio che sia compromesso in modo certo". Tradotto in italiano, per gli italioti significa che nemmeno dell’utri è compromesso in modo certo, dal momento che la certezza della colpevolezza di un reo, è stabilita dopo tre gradi di giudizio. Come non sapranno gli italioti, il tempo necessario per aver “certezza” a volte, anche grazie alle leggi scritte dagli avvocati dell’imputato del consiglio, è così lungo che i reati cadono in prescrizione. Semplificando, dall’italiano all’italiota, state certi che i compromessi, i ladri, e i corruttori, le mignotte, le igieniste, le ballerine e il geometra, saranno candidati alle prossime elezioni.E dopo San Remo, San Fratello, amena località sicula sorvolata in elicottero da bertolaso dopo le frane e gli smottamenti. E come se stesse al Bagaglino, il capo della protezione civile italiana, in odor di ministero continua a dire: “Su di me fango.” E porca miseria! Certo, d’altronde come recita l’antico adagio: “Chi va al mulino s’infarina.”Comunque rassicura: “Lo stato c’è e ci sarà.” Come all’Aquila.
giovedì 25 febbraio 2010
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