sabato 6 febbraio 2010

Votatelo ancora (18 Gennaio 2010)

Votatelo ancora (di Rita Pani)

"O i giudici decidono nel senso che sostengo io o faccio una dichiarazione a reti unificate per dire che la magistratura è molto peggio della mafia" silvio berlusconi – statista 12 gennaio 10

Tanto disgusto in questi giorni per la commemorazione di un ladro morto da latitante. Pellegrinaggi ad Hammamet, con lo stesso spirito di speranzosa adorazione con il quale i devoti si recano a bere l’acqua miracolosa alla fonte di Lourdes. Noi osserviamo sdegnati, non più increduli, anzi, al contrario convinti che ormai di nulla ci si debba stupire. A dire il vero, craxi, in confronto a berlusconi, appare quasi un dilettante.

Gli altri, invece, non si sa. Io almeno non lo so. Non riesco a figurarmi l’intimo pensiero di un elettore berlusconista. In vero dubito che esso possa essere in grado, nella maggior parte dei casi, di formulare un intimo pensiero di senso compiuto. Però ci provo.
L’italiota non è più come una volta, convinto che un uomo ricco non abbia bisogno di rubare. Oggi il suo pensiero si è evoluto arrivando a formulare un teorema ancor più conveniente: se un disgraziato malfattore, evasore fiscale, corruttore può governare, noi saremo altresì liberi di rubare. Magari briciole, confronto a quello che ingrassa lui, ma liberi di farlo nel nostro piccolo.

L’italiota non sa leggere tra le righe come quelle riportate in principio. Quell’ “io” strabordante che dovrebbe dirgli tutto.

Non sa far di conto, l’italiota. Il numero dei seguaci dovrebbe diminuire man mano che in Italia diminuisce la circolazione del danaro. Invece no. Il fenomeno si allarga andando ad influenzare anche le nuove generazioni, col mito eroico dell’uomo che si fa da sé o in compagnia di qualche escort, all’interno delle belle stanze dei palazzi istituzionali.

Da mesi le cronache politiche sono occupate in modo monotematico dalle riforme della giustizia, per quell’io che vorrebbe dettare le sentenze ai giudici, che lo accusano di aver corrotto dei giudici per poter dettare una sentenza. E il piccolo imprenditore che lo aveva votato col chiaro intento, nemmeno celato, di poter finalmente evadere il fisco restando impunito, probabilmente già si è accorto che non ha più la fabbrichetta di cui taroccare i bilanci.

Votatelo ancora, per favore. Regalatemi il sogno di sentirlo dire, a reti unificate che i magistrati sono peggio dei mafiosi. Sarà ancora più bello stare ad aspettare di vedervi svegliare quando i capannoni nei quali hanno lavorato tre generazioni delle vostre famiglie, saranno chiusi e sigillati. Ci sentiremo tutti più uniti nella fratellanza quando anche voi, italioti, scoprirete quale odore ha la fame.

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