ATTENZIONE PESTILENZA! ... ma va tutto bene (di Rita Pani)
Va tutto bene o si muore come mosche? Va tutto bene, ma siccome siamo in pandemia, si muore. È leggera l’influenza suina che però non ha nulla a che vedere con i maiali, si muore ma meno di quanto accade con una normale influenza stagionale. “Vaccinate donne incinte e bambini sani!” ma state tranquilli, non c’è nessun pericolo. Non intasate i pronto soccorso (anche se per qualche giornalista pronti soccorsi è meglio), intasate lo studio del vostro pediatra, e costringete il vostro medico a un giro visite di dodici ore, prima del normale orario d’ambulatorio. Ma state tranquilli, è tutto sotto controllo. Morto un bimbo di dieci anni! Morta una bimba di undici anni. Il bimbo morto a dieci anni è morto di altra morte, state tranquilli. I vaccini sono partiti per tempo, in diretta TV, per tutte le regioni di Italia. Tutte le regioni lamentano ritardi sulla consegna dei vaccini. È colpa delle regioni, state tranquilli, tanto più che per 40 euro potrete comprarvi il vaccino in farmacia, in tutte le farmacie, di tutte le regioni. State tranquilli. Morto un musicista a Salerno. Tranquilli, tanto abitate a Trento. Napoli è nel panico, la gente gira con le mascherine, la fabbrica dell’Amuchina promette premi produzione e soggiorni gratuiti a Bora Bora a tutti i loro dipendenti, Topo Gigio sarà insignito del titolo di Cavaliere per aver favorito la ripresa economica, con la spropositata vendita di comune ammoniaca. La Palmolive piange per la chiusura imminente della sua fabbrica di banali saponette. Ma perché si muore tanto a Napoli? “Perché troppo in fretta si è passati dal caldo al freddo”.
E se pure qualche cazzata l’ho scritta, vi giuro che questa è stata la risposta data dall’assessore regionale alla sanità, medico, della Regione Campania data ieri al cornista di Sky TG 24 che almeno non indossava la mascherina.
Sapere che, se solo i medici avessero obbedito da bravi soldatini, alle indicazioni di questo governo, o del governo globale, e non avessero boicottato le multinazionali dei farmaci dando il buon esempio facendosi iniettare il veleno in corpo, tutto questo subdolo stillicidio di notizie nefaste, non sarebbe apparso su tutti i giornali e telegiornali, dovrebbe far pensare. Invece basta avere un bambino in casa per cadere, giustamente, nel panico più terrificante. È necessario far vedere il viso sorridente di un uomo che viene punto sul braccio da una siringa. È doveroso continuare a incutere il terrore nel cittadino ribelle, che alla fine andrà ad allungare la coda in farmacia, e poi dal medico, con la sua preziosa fialetta tra le mani.
L’unica cosa che mi fa davvero incazzare, è che questa volta hanno cercato in ogni modo di cancellare l’aggettivazione “suina” della pandemia, per impedire il crollo del consumo, e soprattutto dei prezzi, delle braciole di maiale. Non ho potuto nemmeno fare scorta.
martedì 3 novembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
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