Operetta: secondo atto (di Rita Pani)
Farsa, farsa, farsa, operetta e avanspettacolo. Ministre ballerine e ministri “Ciccio Formaggio”. Sintesi di un governo di destra, e un opposizione comparsa. Si presentano proposte di legge per consentire agli extracomunitari di votare alle amministrative, proposte che nemmeno arriveranno in aula per essere discusse, e permetteranno di sprecare molto tempo, e si discute se sia il caso o meno di insegnare la religione islamica agli islamici, o se sia il caso di obbligarli alla dottrina cattolica come un tempo fecero i crociati col fuoco e le spade. Discutere di tutto per discutere di nulla.
E noi stiamo sempre nel mezzo, pubblico ammorbato, intento a sperare nella rivolta del calzino.
Quando ieri ho sentito il ragionier ugo tremonti proclamare il valore aggiunto del posto fisso, mi sono ribaltata dalle risate, sapendo che ci sarebbero toccate tutte le illuminate dichiarazioni che inevitabilmente sono seguite, da parte di sindacalisti che già da tempo hanno optato per la scomoda posizione a 90 gradi, e politici che hanno venduto gli schiavi a Confindustria. Ho riso ancor di più quando i giornali non hanno saputo resistere alla tentazione di indire il sondaggio tra i lettori: “Favorevole o contrario al posto fisso?” che un po’ equivale a chiedere: “Preferisci mangiare e campare o morire di fame?”
Al ragioniere della finanza creativa e della finanziaria dimagrante “light” qualcuno deve aver sussurrato all’orecchio ovvietà quali: “col cazzo che la banca ti dà un mutuo se non ha garanzie” o “non esistono più i negozietti di alimentari del dopoguerra, che ti danno il pane a libretto”.
Per il mago della finanza, per il quale non necessariamente due più due fa quattro, l’Italia non ha un sistema idoneo a mantenere la flessibilità del lavoro. Ma non è esattamente così. L’Italia non è un paese civile nel quale le regole hanno un significato, ed essendo regole debbano essere seguite; l’Italia è semplicemente un paese disonesto, nel quale la flessibilità del lavoro si è trasformata in schiavitù, che ha permesso agli schiavisti di affamare il lavoratore e garantirsi un maggior guadagno personale.
Il ministro che scopre l’acqua calda, e che probabilmente voleva lanciare un messaggio tra le righe alle amiche banche, ha fatto emergere un altro dato fino ad oggi tenuto nascosto per non ledere la sensibilità del popolo votato al sogno e all’ottimismo: “In Italia la povertà esiste e inizia anche ad uccidere. In Italia c’è chi muore di stenti e chi si ammazza per la disperazione di non saper più come campare la famiglia. In Italia la gente fa fatica a pagare le bollette, le banche pignorano le case, la gente inizia a domandarsi se non sia il caso di portarsi dietro qualcuno, mentre si sprofonda nel baratro.”
Ma le ballerine sul palco di questa Italia ridicola si fanno di lato questa mattina, Ciccio Formaggio si leva il cappello, ed entra in scena il nano del nano: “Il posto fisso è una ricetta antica!” E che poteva dire il ministro più inutile degli ultimi 150 anni? Lui, che fino a ieri asseriva che in Italia la povertà non esiste, e che è un’invenzione dei comunisti?
Che tristezza!
martedì 20 ottobre 2009
sabato 26 dicembre 2009
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