Preziose chiappe (di Rita Pani)
Tanto hanno fatto, che oggi l’unica vera libertà che abbiamo è quella della teoria fantastica. Vivendo in un paese in cui la realtà supera di gran lunga la fantasia, non manca certo il materiale per dar sfogo alla penna. Fatto sta che Brenda è morta, e io ci resto sempre un po’ male quando a morire è un ultimo, sia essa la puttana rumena uccisa dal cliente italiano sentitosi deriso, o la vecchia rapinata della propria pensione per strada, o la trans che forse non aveva compreso con quale culo stesse avendo a che fare.
Si sente ancora l’eco delle risate che investirono Marrazzo, l’insospettabile dalle debolezze scabrose, filmato in mutande, umiliato, ricattato e derubato dai pezzi di stato in divisa. Si ricordano ancora i fini distinguo: a sinistra so’ froci, a destra uomini veri. E aleggia quel “chiappe d’oro”, che forse vista la fine di una persona, erano solo chiappe di bronzo, dato che dai e dai alla fine persino quel culo ebbe una faccia.
E allora scateniamola la fantasia, in questo paese folle, che consente a mafiosi conclamati in primo grado o semplicemente in odor di “casalesi” di sedere sulle poltrone più importanti, a distribuir danari. In questo paese in cui la sanità pubblica è un affare privato controllato dalle mafie, in cui si muore di fame ma si costruiscono i ponti, in cui persino si festeggia per un terremoto che porterà tante case da costruire, o centri storici da lasciare a morire, in modo che poi si possano regalare alla cosca immobiliare migliore offerente.
Scriviamo una storia folle, di una transessuale persino “troppa” per essere bella, che non aveva capito che i carabinieri di solito non fanno i ricattatori, che il politico dalle chiappe dorate non diverrà mai la sua cassa continua, e che soprattutto la politica oggi è da intendersi un business alla maniera di Lucky Luciano. Erano davvero chiappe d’oro quelle di cui non avrebbe dovuto parlare? Erano cardinalizie, presidenziali, ministeriali, generali o addirittura papali? O semplicemente la povera Brenda voleva lei metterlo in culo alla mafia di stato, che l’aveva pagata per far fuori quel tonno di Marrazzo?
Tanti scenari, forse troppi, e io non son brava a scrivere di gialli. Di solito è la storia che scrive i gialli in Italia, che iniziano tutti per caso, una strage o una ragazza che muore mestruata mentre bagna i piedi a Torvajanica, e poi si scopre che era stata uccisa durante una festa, forse dal figlio del vice presidente della DC – che almeno ebbe la decenza di dimettersi (era il 1952). La storia recente è un lungo filo giallo continuo, dalla P2 a Gladio, passando per Moro, da via Gradoli, e la Banda della Magliana con i servizi segreti, le guardie e i ladri che si confondono e non si distinguono più, per tornare ora a via Gradoli, e a Brenda, morta suicida con le valige pronte per scappare, o uccisa forse dal solito rumeno – quello buono per ogni occasione.
Troppo incasinata questa storia, e io mi sono persa. Le uniche certezze sono che le chiappe, di qualunque materiale fossero, d’oro o di diamanti, ora sono al sicuro. Una persona è morta ammazzata. Anzi, forse più di una. Io ho 45 anni, e dati i tempi con cui si svelano i misteri italiani, la verità non la saprò mai. Qualche girono ancora e giungerà l’oblio: “Brenda chi?”
sabato 21 novembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento