sabato 26 dicembre 2009

E allora facciamocela una bella risata.

E allora facciamocela una bella risata. (di Rita Pani)

Sembra che ci sia ancora chi non riesce a fare a meno di pensare qualche battuta comica su Marrazzo, sembra proprio che il filone d’oro non sia ancora esaurito. Io pensavo, visto che non risulta essere indagato, che le sue dimissioni bastassero a far cessare la ridarella cronica. Invece no. Fa ancora ridere.

Allora, mi chiedevo, quanto ci farà ridere la vicenda Mills? Ma poi mi sono ricordata che viviamo in Italia, e che gli italioti, al massimo possono capire le barzellette su Totti. Se la verve comica si arricchisce di un pochino di sagacia in più, è meglio spiegarla la barzelletta. Ed è orribile farlo, perché ogni volta è come se si dicesse a chi non ha compreso, tutta la sua ottusità.

C’era una volta un tizio che corruppe un avvocato inglese, pagandolo 600 mila dollari affinché mentisse o fosse reticente, testimoniando nei processi ALL IBERIAN e per le tangenti pagate a uomini della Guardia di Finanza. Il corruttore (ma anche l’imputato) si chiamava silvio berlusconi, in seguito diventato presidente del Milan e anche del Consiglio. Si dà il caso, che a un certo punto della storia, la Presidenza del Consiglio italiana, si costituì parte civile nel processo contro l’avvocato Mills, condannato in primo grado a 4 anni e mezzo di galera, e a pagare come risarcimento alla presidenza del consiglio 250.000 euro. Il corruttore, facente funzione di Presidente del Consiglio, allora pagò i suo avvocati anche deputati, affinché scrivessero un Lodo che lo tenesse a riparo dalle conseguenze giudiziarie, adducendo come scusa il fatto che un presidente del consiglio, non avesse tempo da perdere a seguire tutti i procedimenti penali che incombevano sul suo capo ricoperto di peli. La Consulta, fatta di comunisti, come sappiamo gli disse che per quanto megalomane ancora non era imperatore, e che quindi avrebbe dovuto sottostare alla legge come un comune mortale. Oggi la Corte d’Appello, non solo ha confermato che berlusconi pagò Mills, quindi è un corruttore, ma ha anche confermato che il corrotto dal presidente del consiglio, dovrà pagare alla presidenza del consiglio, il risarcimento stabilito.

Se non hai capito la barzelletta allora sei un italiota, e io non te la spiego.

Non credevo che avrei mai potuto farlo, ma stasera voglio chiudere con una citazione di Antonio Di Pietro:

'' In un Paese civile, in uno stato di diritto, ci sarebbero state subito le dimissioni del presidente del Consiglio che è un acclarato corruttore giudiziario e, come tale, dovrebbe stare nelle patrie galere piuttosto che alla presidenza del Consiglio ''

martedì 27 ottobre 2009

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