sabato 26 dicembre 2009

True Blood

True Blood (di Rita Pani)

Per fortuna la vita con me non è stata generosa; ciò mi ha permesso di sviluppare un resistente carapace, ottimo a preservarmi dal facile sconvolgimento. La saga “true blood” iniziata da due giorni, che “non sarà strumentalizzata a fini elettorali” prosegue, e sarebbe facile contrastarla, partecipando alla pubblicazioni di immagini “trendy”. Il teatro di guerra è Internet, e su Internet si combatte esponendo le immagini dei cadaveri di stato, quelli che vanno da Federico Aldovrandi a Stefano Cucchi. Proseguono imperterriti anche gli appelli alla nazione, da parte del Presidente della Repubblica, del governo, dei semplici cittadini, e persino dai lettori di questo mio umile blog. Si cerca il responsabile morale di tanto odio, e tra i sospetti emergono i primi imputati eccellenti: Antonio Di Pietro, Rosi Bindi, e i magistrati, come detto da un esimio appartenente laico e del centrodestra al CSM, poco prima che venisse dato parere sfavorevole all’ennesima legge ad personam, per il presidenti del consiglio.

Questo paese appare ormai centrifugato dalla propaganda. Alla fine del ciclo di rotazione veloce, la gente ne esce priva di ogni capacità di intendere e volere, e così Di Pietro è un fomentatore di masse, Rosi Bindi è più criminale che bella, i giudici antropologicamente diversi dovrebbero stare in galera, mentre si accettano i ministri inquisiti o rinviati a giudizio, cosentino è un dilettante, e chi ragiona e si oppone allo sfacelo con la sola forza delle idee è un sovversivo.

Visto che nessuno ha intenzione di strumentalizzare il gesto di un folle a fini elettorali, si pensa a un mega raduno a Roma per dimostrare l’obbedienza al re: “Porteremo in piazza milioni di persone”, [mica 90.000] “stiamo studiando il modo di censurare la Rete”, “Possibili altri attacchi,” “Far cessare l’istigazione alla violenza”… dice il ministro dell’interni della Padania, forse inconsapevole del fatto che la sua radio, proprio ieri trasmetteva le ipotetiche contro mosse al “vile attentato”, ossia “prendere i ragazzi dei centri sociali e massacrarli di botte per dare un messaggio chiaro al paese.”

Ragionare sulle cose? Impossibile. Base fondamentale del pensiero, è essere in grado di formularne uno per mezzo dell’utilizzo della potenza neuronale del cervello. Mancando il cervello, mancano le basi del pensiero.

E intanto la finanziaria passerà con la fiducia, e per l’ennesima volta il Parlamento Italiano sarà di fatto esautorato. La democrazia è un sogno forse mai del tutto realizzato. La civiltà è rimasta ai tempi degli etruschi, e questa mattina alla Posta sono dovuti intervenire i carabinieri per calmare un omino che, agitando il suo libretto di risparmio, proprio non riusciva a capire come mai, dalla sua pensione mancassero 97 euro. Pensava che qualcuno glieli avesse rubati, perché la televisione aveva detto che le tasse dell’irpef erano diminuite, e che non c’erano nuove tasse, e allora si chiedeva e chiedeva a tutti noi: “Perché non ci sono 100 euro?” Arrotondava per eccesso, centrifugato anche lui.

martedì 15 dicembre 2009

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