Il governo dei bari (di Rita Pani)
Sono stata in Abruzzo, un’altra volta. Un’altra volta mi si para davanti agli occhi la prima rotonda con l’erbetta verde, curata, l’asfalto nuovo fino all’altra rotonda verde, fino al cartello di Preturo: aeroporto. In mezzo al nulla della campagna le case con le tende tutte uguali, e le tanto decantate aree verdi che non sono altro che fango. So bene che nemmeno un chilometro più avanti troverò alla mia sinistra le due zone container. Ma dopo un mese è sempre una quella già pronta, l’altra è ferma alla prima fila in costruzione, e materiale ammassato. Fermo la macchina, ma è difficile scendere, perché intorno nevica, fa freddo e soprattutto piove a dirotto. “C’è ancora gente dentro le tende”. Non ci si può pensare.
È normale che i giornalisti non asserviti vengano tenuti distanti dalla polizia, quando il tizio del consiglio appare in Abruzzo. È normale che non si sappia il lamento di chi è dovuto restare, per necessità, a soffrire. È normale persino che l’asfalto nuovo si interrompa laddove nessun “Grande” sarebbe passato durante il G8. Sono normali quelle casette di legno nei cortili, quelle che si vedono esposte da Castorama, quelle che chi può si compra per metterci dentro la zappa, i concimi, il tosa erba, le semenze da giardino. È normale persino vedere che c’è chi le vende e le espone le case di legno, dove una volta in bella mostra c’erano tubi, mattoni e cessi di porcellana pregiata.
La menzogna è normale, in questo povero paese che vive dell’apparenza di un tizio che si è fatto conoscere regalando tette e culi posticci ad un popolo che usciva dalle calze contenitive delle gemelle Kessler. Non importa la realtà, quel che importa è quel che sembra.
Questo governo è più simile a un baro che a un prestigiatore. Dicono che il baro sappia mischiare le carte. Non è forse questo quello che fanno? Le case per tutti, ma i soldi per aggiustare le case per nessuno. Pochi con la casa e il resto si fotta. La maggioranza è coesa: le carceri in oasi protette mai! Mai dire mai, se ne discuterà in consiglio dei ministri. Il Piemonte e il Veneto alla Lega. Veneto e Piemonte? Solo desideri. Per i tagli alla sicurezza voteremo con l’opposizione. Sicurezza, approvati i tagli. Nessun finanziamento per la banda larga. Si acceleri con la banda larga, garantirà 60.000 posti di lavoro. Poi c’è il ministro Al Fano che in parlamento mostra un documento falso secondo cui Stefano Cucchi (ucciso dallo stato) proibiva di rendere edotti i familiari delle sue condizioni, quindi un ministro che mente al Parlamento (siamo noi il parlamento, ricordatelo), poi c’è il Presidente della Camera tenuto sotto scacco dal giornale del presidente del consiglio, poi c’è una zoccola che in TV bestemmia Maometto. Ma questo, ai più, non sembrerà grave; in fondo noi siamo italiani, pizza, mafia, mandolino, baffo nero e crocefisso.
lunedì 9 novembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
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