La povera ricca Italia (di Rita Pani)
Ci sono piccole grandi soddisfazioni: un leghista arrestato per aver preso una tangente da 230.000 euro è una soddisfazione. Misera forse, ma comunque una soddisfazione. Quasi quanto quella di un azzeccato montaggio di un nastro di notizie che scivolano una via l’altra, e infilano prima le dichiarazioni di bocchino che porge onori e meriti al governo per averci risparmiato dalla crisi e dalla carestia, poi i dati dell’ISTAT sull’occupazione, poi il convegno di BNL dal quale risulta che finalmente gli italiani hanno ripreso a risparmiare, poi quelli del “polso del paese” che spende sempre meno, che mangia sempre meno, che si diverte sempre meno, che si veste sempre meno, che forse a volte respira meno per paura di dover pagare pure l’aria. Son soddisfazioni.
È bello anche notare con quale riguardo ci vengano date certe notizie: per esempio “Mezzo milione di occupati in meno …” Chissà, forse dire che ci sono stati 508.000 disoccupati in più sarebbe stato più evidente, quasi un cazzotto in faccia, e in questo periodo sarebbe stato politicamente scorretto.
Ma come ci hanno fatto sapere oggi, direttamente dall’aula di Montecitorio, per fortuna non abbiamo fatto la fine della Grecia, e la nostra economia tiene. Ho bisogno di ripetermelo, per questo lo scrivo, perché se l’economia è nostra, vuol dire che un po’ è anche mia. Certo la crisi c’è e non lo nega nessuno, ma anche oggi BNL ci ha ripetuto che è stato in fondo anche un bene: io non lo sapevo, non mi ero resa conto, ma sembra che grazie alla crisi gli italiani si siano un po’ spaventati e questo gli abbia portati a diventare più oculati e dediti al risparmio. D’altronde l’aveva detto anche il sindaco di Milano: “La crisi potrebbe anche essere un’occasione.”
Riflettevo su queste cose, su queste notizie che mi venivano fornite così inanellate, e mi sono ricordata che qualcuno disse che per quanto riguarda la crisi c’era in giro troppa informazione, e questo alla lunga avrebbe potuto confonderci le idee.
Non mi ricordo se l’abbia detto tremonti o brunetta, ma questa volta mi sento davvero di concordare. Avendo nelle orecchie il suono dolce “dell’amabile” ministro che ci rassicura, negli occhi le immagini di una donna che cerca tra i banchi il prodotto a minor prezzo e che anche quando l’ha trovato, lo ripone dentro il banco frigo, Abete tutto contento davanti al grafico sulla fiducia che gli italiani hanno sulle banche (e la fiducia è sempre colorata di blu); l’altra voce sull’indebitamento degli italiani possessori anche di più finanziamenti contemporaneamente, e di nuovo i lavoratori di mezza Italia sui tetti e sulle ciminiere…
E’ difficile non restare confusi.
venerdì 18 dicembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
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