Il paniere di vespa. (di Rita Pani)
Prima che me lo dica qualcuno, sì, io sono comunista, ho tre narici, sono nipote di Stalin, mangio bambini bolliti, e peggio di tutto voglio abolire la proprietà privata.
Che effetto fa, in un paese in cui si muore per povertà, in cui non si riescono a pagare le bollette, a mettere insieme il pranzo con la cena, in cui finalmente le banche devono fare la cortesia di sospendere i pagamenti dei mutui non solo a chi ha perso il lavoro, ma persino a chi ha perso un coniuge, leggere la nevrastenia di bruno vespa, urtato per non aver visto il suo contratto rinnovato?
C’è qualcuno che riesce a spiegarsi perché per il contratto di un lavoratore precario a contratto di schiavizzazione la retribuzione è ferma a sei anni fa, mentre il contratto di vespa prevede un incremento di inflazione del 22%? Esistono forse più statistiche, o magari quella esatta è quella che solo vespa può far rivalere in fase contrattuale? Il contratto dei metalmeccanici approvato con i finti sindacati qualche giorno fa, prevede un aumento di 15 (quindici) euro mensili a partire dal 2010.
Ho letto le signorili dichiarazioni dell’esimio puzzone, che è riuscito a tirare in ballo anche i contratti che la RAI fece a Enzo Biagi, e per fortuna anche la pronta risposta di Loris Mazzetti.
Non sono i soldi a far di un figuro simile una persona. D’altronde non ci si poteva attendere il silenzio dignitoso da uno che la dignità l’ha persa da tanto. Si facesse pagare a botta, come ha sempre fatto la D’Addario dal suo utilizzatore finale, tanto è lo stesso.
venerdì 23 ottobre 2009
sabato 26 dicembre 2009
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