sabato 26 dicembre 2009

E’ finita la crisi.

E’ finita la crisi. (di Rita Pani)

Quando c’è una buona notizia perché non dirla, evidenziando anche che siamo terzi in Europa, e sesti nel mondo? La crisi sta finendo, lo dice anche la OCSE, e noi che i numeri non li sapremo mai – quelli veri – non dobbiamo far altro che crederci e rispondere bene alle domande dell’ISTAT che ci chiede se siamo fiduciosi. La risposta giusta è sì.

Nei microcosmi che tutti conosciamo, quelli di casa nostra, la crisi si attraversa con facilità: basta non spendere nemmeno per il necessario, e riversare i pochi soldi solo per pagare l’ineludibile. Si potrebbe quindi pensare che l’oculatezza governativa abbia seguito lo stesso principio, e ci abbia traghettato fuori dalla grande crisi.

No, non è così. Probabilmente io non ho capito bene, o non so, a cosa si riferisca l’OCSE, forse solo a un calcolo fantasmagorico, in base a dati falsati o avveniristici, perché la realtà quotidiana dice altro e assai diverso. Primo esempio, un parlamento – quello italiano – in ferie per mancanza di soldi. Altro esempio il rimando dell’ampliamento della banda larga per l’utilizzo di Internet, che ostacola lo sviluppo economico, e ci porta indietro di 6 posizioni nella classifica mondiale, al 38° posto su 66.

Tuttavia i segnali di ripresa ci sono.

Lo stabilisce anche il CIPE oggi, deliberando l’esborso di 1,3 miliardi di euro per attivare la fase progettuale del ponte sullo stretto. Fate attenzione, perché questo non significa che si farà il ponte, ma semplicemente che un miliardo e trecento milioni di eurini verranno elargiti dallo stato, perché finalmente, ma dopo la posa della prima pietra a guisa di strenna natalizia per il popolo bue, si inizi a progettare. C’è da aggiungere, per chi non lo sapesse, che il CIPE delibera la spesa di soldi pubblici, persino per un ponte che qualcuno ha sempre giurato, sarebbe stato costruito con finanziamenti privati.

E se questi non sono segnali di ripresa, vuol dire che non avete ancora capito quanto già ci abbiano preso ... per il culo.

(L’IMPREGILO ringrazia vivamente il padrino del consiglio.)

venerdì 6 novembre 2009

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