L'italiota (di Rita Pani)
Torna il ministro dei tornelli, e il popolo è contento. Basta con questi ladri e fannulloni. Colpiamoli tutti! Affossiamoli. E che, i magistrati sono forse diversi da noi? Castighiamoli. Che le norme di brunetta siano state cancellate con un decretino scolorina, poco importa all’italiano medio e castigatore, anzi, forse non sa che se in questo periodo è stato colpito ingiustamente da una leggina anticostituzionale, potrebbe e dovrebbe ricorrere per essere risarcito. L’italiota, in fondo, è quello che non ha mai pagato le tasse ma pretende che TU le paghi. L’italiota è quello che picchia la moglie, ma vuole che le donne islamiche non portino il velo, l’italiota è quello che vorrebbe castrare i pedofili, ma si dà fuoco perché la figlia nonostante sia andata alle feste del presidente del consiglio non è stata inserita nelle liste delle elezioni europee, l’italiota è quello che finirà per dirti che lo scudo fiscale è giusto, perché entreranno molti soldi in Italia.
L’italiota non resta allibito sentendo un pezzo grossissimo della Guardia di Finanza che ti sciorina come una pappardella, l’elenco dei capitali esportati, e dove questi siano stati depositati. L’ italiota non si ferma un momento a pensare: “ma se sai quanti soldi sono e dove cacchio li hanno messi, saprai anche chi cacchio ce li ha portati…”
L’italiota grida forza milan al presidente del milan, che mostra soddisfatto il suo miracolo. L’italiota applaude all’omuncolo ridicolo che per far un altro show, sceglie il giorno del suo compleanno per andare a dire a chi forse ha perso l’intera famiglia sotto case costruite alla cazzo di cane – metodologia tutta italiana – che le case di polistirolo e cartongesso che sta regalando loro, è un primato mondiale. Il recordman degli ultimi 150 anni, che ogni volta che apre bocca sputa in faccia a qualcuno, se ne fotte di un territorio che muore, e soprattutto se ne fotte di chi resta. Non è importante la casa, è importante lui. Oggi un signore con molti capelli bianchi mi ha raccontato che qua non venne a dare case, ma orologi del milan. Erano altri tempi, era altra gente. Ancora qualcuno in più si poteva salvare.
L’italiota però una cosa la inizia a percepire realmente. L’impossibilità di continuare a spendere quanto le televisioni del presidente del consiglio gli avevano insegnato. L’italiota fa la fila alla Caritas, il martedì pomeriggio, ma fa finta di fare la fila all’ufficio accanto.
Speriamo che lo dica più spesso che la crisi non c’è più.
martedì 29 settembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
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