sabato 26 dicembre 2009

Di speranza e miracoli

Di speranza e miracoli (di Rita Pani)

Dice: “Ma tu non lo senti il Natale?”

“Ah, è il Natale quel bruciore? Pensavo fossero emorroidi.”

Inizio male lo so. Da un lato si schiereranno gli estimatori dell’ironia, dall’altra quelli che ormai sono convinti che non ci sia nulla da ridere ma si debba fare la Rivoluzione. Quella vera. Io lo so che il tempo di stare alla finestra è passato ormai da un pezzo, ma non sono poi così sicura che si sia così tanti a pensarla allo stesso modo. E non per colpevole apatia o menefreghismo collettivo. Quel che ci frega è la speranza.

Quella che ci viene data un tanto al chilo dalle voci rassicuranti dei cronisti dei telegiornali.

Oggi è successo anche a me, mentre mi preparavo una tazza di latte per poter poi prendere un Aulin, dall’altra parte della cucina ho percepito la speranza: “Siamo andati in un centro commerciale a misurare la febbre dello shopping.” Non vi dico che sollievo quando gli intervistati dicevano che avrebbero speso dai tre ai cinquecento euro per lo shopping di Natale. E che felicità quando l’inviato speciale, senza mascherina igienica anti contagio, insinuava la sua macchina da presa tra la fila di gente davanti a Mediaworld per l’acquisto di una Play Station “convenientissima”. Una commessa intenta ad arricciare il nastro per una confezione sorrideva: “Noi siamo contenti, perché anche se c’è la crisi la gente non rinuncia, spende … sì sì … spende! Con la conclusione delle parole dell’esperto, non dico che mi sia passato il mal di testa, ma mi sono sentita davvero meglio: lui ha detto che a Natale spenderò 400 euro, come tutti gli italiani. Certo, non mi ha detto dove accidente li prenderò, ma non è detto che siccome è un esperto debba sapere proprio tutto.

La speranza. L’ho trovata nei fischi che hanno impedito al sindaco di Milano di parlare in memoria della strage di Piazza Fontana. Ma era una speranza blanda in confronto a quella che mi ha dato il “severo monito” del Presidente della Repubblica: “Una ricerca della verità costante, che possa condurre a dei risultati.” Questa sì che è speranza! In fondo cosa volete che siano 40 anni se paragonati a un’intera epoca? Non abbiate timore, prima o poi …

E in fine l’unica vera speranza donata a tutti noi: “Un futuro è possibile.” Lo ha detto Casini, svelando il segreto della pozione magica che ci salverà dal fascismo: "Se ci saranno elezioni anticipate le forze democratiche si uniranno per batterlo". E si pensa anche a Fini. La formazione non è ancora data a sapere e nemmeno lo schema; per ora sappiamo che i convocati sono Casini, Fini, Rutelli e Di Pietro. Dietro le quinte si lavora per far firmare il contratto anche a Bersani, il quale non li ha fortemente mandati a fare in culo come avrebbe dovuto fare una persona senziente, ma si è limitato a dire che “sono parole importanti.”

L’Aulin non mi ha fatto effetto. Domani è santa Lucia, patrona dei ciechi che impossibilitata a partecipare farà apparire in sua vece berlusconi a Milano per incontrare il suo popolo non vedente.

Speriamo che qualcuno torni a vedere. Non sarebbe speranza, ma somiglierebbe a un miracolo.

Sab alle 23.03

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