E' il fascismo bellezza! (di Rita Pani)
« ... il riconoscimento della dignità specifica e dei diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana è la base di libertà, giustizia e pace nel Mondo. »
(Preambolo alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948)
Vale la pena rileggerla ogni tanto la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, solo per renderci conto di quello che questo governo ci sta facendo.
Io non posso credere davvero che così passivamente si accetti questa deriva fascista. Nel giro di un paio di giorni l’Italia è sprofondata, e non vedo la forza del moto d’orgoglio che invece tanti giovani ebbero durante la Resistenza, che non fu un periodo di terrorismo, ma una guerra di liberazione che ci aveva consegnato un paese da costruire e preservare.
Sono particolarmente amareggiata, perché nel mio piccolissimo da sempre cerco di mettere in guardia chi mi legge. Io ricordo quando dicevo che non era tollerabile che un ministro della repubblica italiana, dicesse che agli immigrati si doveva sparare in mezzo al mare. Io dicevo che era pericoloso accusare di favoreggiamento di immigrazione clandestina i pescatori che, salvavano da naufragio certo i migranti calcati nei barconi. Molti rispondevano: “sono solo slogan di leghisti ignoranti.” Oggi gli slogan sono legge dello stato.
Come quando affermo che quelle di berlusconi non sono gaffe, non sono simpatiche battute di spirito, ma allucinanti affermazioni di uno squilibrato megalomane. E la storia è piena di megalomani, di imbianchini divenuti Hitler. Perché un misero palazzinaro non potrebbe fare lo stesso percorso?
È così orribile risvegliarsi?
Ed è a sinistra che corre il mio pensiero. Alla scissione dell’atomo voluta da Vendola, al vuoto lasciato dalla follia della dirigenza Occhetto, al mutismo di Diliberto, alla testardaggine a senso unico di Ferrando, e alle solitudini di tutti gli altri che una volta erano compagni, e che oggi attendono la spinta popolare per cavalcare il cavallo che sembra quello vincente. Veltroni nemmeno lo nomino, perché non trovo una patologia clinica che lo possa descrivere come merita.
Ma tutti questi, si sono fermati a guardare oltre il proprio interesse? Si sono posti il problema della fine che faremo, o meglio, della fine che faranno i nostri figli? Viviamo in un paese che approva le leggi razziali, che giustifica le schiavitù, che premi l’interesse privato a scapito di quello collettivo, che santifica le corporazioni, che discrimina i poveri e i diversi, che sancisce la legalità delle ronde, i rastrellamenti, i pogrom, e i campi di concentramento, che distribuisce tessere annonarie che però nemmeno possono essere utilizzate da chi ha fame.
Stiamo vivendo il fascismo, ma non siamo abbastanza capaci da inventarci una RESISTENZA, anzi, continuiamo a negarlo, convinti che libertà sia avere il potere del telecomando, e la promozione di 500 sms gratis al giorno.
Fischia il vento? Oggi no, domani forse.
giovedì 5 febbraio 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento