mercoledì 23 dicembre 2009

In Italia non serve la censura

In Italia non serve la censura (di Rita Pani)

Pil in caduta libera, meno 5,9%; berlusconi: “segni di miglioramento”. Il dato è il peggiore degli ultimi trent’anni, la crisi galoppa, siamo il peggior paese d’Europa: “governo ottimista”.

Come se, per esempio, un medico circondato dai microfoni che si appresta a leggere il bollettino medico di un malato, ad un tratto dicesse: “il paziente è morto, ma ancora non abbiamo perso le speranze di salvarlo.”

In Spagna un solerte giornalista ha provveduto a censurare la contestazione del Re e dell’Inno nazionale spagnolo, durante una partita di calcio. La TV pubblica ha licenziato il giornalista e si è scusata per l’accaduto con i telespettatori. Altro stato, altra democrazia, altra civiltà.

In Italia, non c’è bisogno di troppa censura, abbiamo già un’ottima mistificazione che raggiunge due scopi ottimali: far credere alla gente che ci sia la libertà, e censurare senza censura. In fondo siamo un popolo di creativi.

C’è un inchiesta che coinvolge bertolaso a Napoli per la mistificazione sulla scomparsa dei rifiuti? Il problema è l’insensibilità dei giudici che “mettono in mezzo” il capo della protezione civile, proprio mentre è impegnato a mistificare la ricostruzione abruzzese.

La dubbia moralità di un uomo vecchio che ama circondarsi di ragazzine anche minorenni? Invidia e odio. (Ma come odio? Non è l’uomo vecchio più amato d’Italia?)

E come non gioire del fatto che finalmente anche l’Italia avrà la sua rivoluzione? “Arriva la rivoluzione brunetta!” Oh! È brunetta, mica quel cazzaro di Che Guevara.

E potrei anche andare avanti, ma che senso avrebbe?

venerdì 15 maggio 2009

Nessun commento:

Posta un commento