mercoledì 23 dicembre 2009

Lavorare di più

Lavorare di più (di Rita Pani)

“Contro la crisi, gli italiani dovranno lavorare di più”, e se vi crollerà un cantiere addosso, pazienza, tanto le sanzioni per chi vi ucciderà saranno più morbide, e le multe dimezzate. Gli italiani dovranno lavorare di più, per risolvere la crisi, tutti tranne i 37.000 docenti che perderanno il lavoro, e più della metà al sud di questa Italia, che oggi ha detto il primo sì al federalismo (e per dare un’informazione in più il PD si è astenuto). Più lavoro per i pochi che lo manterranno, quindi, ma lo stipendio col suo potere d’acquisto dimezzato, resterà lo stesso o verrà ritoccato al ribasso.

Nel frattempo si gioca con i trenini, che devono andare più veloci e meglio degli aeroplani, e i guasti alle locomotive che vanno a duecentoquaranta all’ora, è meglio tacerli, o spifferarli ai giornali indossando un paio di baffi finti, perché diversamente si potrebbe anche perdere il lavoro che forse ti ammazzerà.

C’era un titolo di giornale l’altro giorno in una locandina esposta fuori da un’edicola: “Ora si ruba anche per fame.” Come siamo finiti male, in questo paese dove più si era ladri e più si faceva carriera politica o manageriale. La crisi è globale, ci dicono, e davanti alla parola globale, non c’è da fare altro che allargare le braccia e sperare. Ma perché nessuno ci spiega che parte della “crisi globale” nasce dal ladrocinio generalizzato di pochi? Perché è impopolare, e questo potrebbe portare qualcuno ad incazzarsi, finalmente, sul serio. Obama pare voler porre rimedio

Pensate solo alle grandi imprese italiane, i telefoni, gli aerei, l’energia. Sono state depredate, i manager rubavano i milioni di miliardi, e l’impiegato rubava la cancelleria. A volte l’impiegato veniva licenziato per due graffette e una pinzatrice, il manager veniva promosso e mandato a depredare un altro ente, un’altra impresa. In Italia il rimedio non lo cerca nessuno, l’idea peregrina di mettere anche solo un tetto agli “stipendi d’oro” è stata accolta dall’Aula con una fragorosa pernacchia.

Bisogna lavorare di più e meglio, e avremo anche le faccine per controllare che questo avvenga. Il parlamento ha voluto riportare un po’ di onestà tra i deputati, attivando il voto antipianisti. La TV tedesca ne ha dato ampio conto, spiegando come l’estro della creatività disonesta italiana sia sempre un passo avanti al mondo. Sono riusciti a taroccare anche quello.

Continuate ad amarlo. In fondo si dice o no, amare alla follia? Questo mi pare proprio il caso.

mercoledì 25 marzo 2009

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