L'oggetto donna (di Rita Pani)
Se a governare è un “utilizzatore finale”, se come ministro delle pari opportunità, un paese, ha “un’utilizzata finale”, quanto può davvero contare la donna in quel paese? E se quello stesso paese, governato da un maniaco sessuale della terza età, è anche pressato dall’ingerenza falso moralista del clero?
Potrebbe finire che ancora una volta, l’utilizzatore finale, utilizzi i corpi delle donne, per ripulire la sua immagine decadente e ridicola, con una dieta in un esclusivo centro benessere ben protetto, con una visita a Padre Pio, con un servizio fotografico in compagnia di figli e nipoti in veste di nonno, e con la pillola abortiva RU486.
Se al posto di un pervertito, a governare ci fosse stato un politico, probabilmente la questione non si sarebbe nemmeno posta, ovvero, alle ingerenze del vaticano si sarebbe risposto con grazia e cortesia, che lo stato italiano avrebbe fatto divieto di somministrare il farmaco alle suore e alle cittadine vaticane. Tutto sarebbe tornato a posto.
Il problema però è che ormai anche l’ingerenza della chiesa fa parte della storia piccola, piccola di questo paese bislacco. Basti pensare alle lettere di quei vescovi che, in tempi nemmeno tanto remoti, nelle domeniche precedenti le elezioni, invitavano il gregge di fedeli a votare DC. Era un’altra DC, certo, ma in fondo la stessa. Andreotti, secondo quanto hanno stabilito i giudici, è stato colluso con la mafia, ma solo fino agli anni 80. No, non è stato assolto, anche se è questo che tutti i giornali pornografici del pervertito, vorrebbero farvi credere.
La spunterà la chiesa anche questa volta, e poco importa che l’Italia sia il paese europeo più arretrato in materia, che la considerazione che ha della donna sia quella, appunto, emersa dalle lenzuola macchiate di crema abbronzante arancione. Un seggio a Strasburgo, ha insegnato berlusconi, una donna può guadagnarlo cercando di rianimare il lombrico morto che vive dentro le sue mutande. Una moltitudine di donne, potranno valere certo la pace col vaticano, e la pioggia di voti cattolici.
Eppure è strana questa cosa. Si fanno persino le guerre per far togliere il burqa alle donne, per farle guidare un’auto. Si sterminano altre donne e bambini, si compiono stragi in nome di una guerra di pace, e poi si finisce a pagare il conto a Torquemada.
No, non è strano. È solo italiano.
Se un uomo di 72 anni, sposato, nonno, può rifiutarsi di chiarire una sua relazione con una ragazza di 18 anni e riesce a sopravvivere alle registrazioni in cui discute a letto con una prostituta, allora bisogna chiedersi cosa potrebbe metterlo al tappeto The Observer
lunedì 3 agosto 2009
giovedì 24 dicembre 2009
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