mercoledì 23 dicembre 2009

Te lo giuro sulla Costituzione

Te lo giuro sulla Costituzione (di Rita Pani)

Vi invidio, invidio tutti voi che ancora sapete applaudire, invidio tutti coloro che discutono e si infervorano dibattendo sul PD, cercando di spiegare a chi come me non vuole nemmeno provare a fare finta, che l’elezione di Franceschini sia una cosa seria.
Giurare sulla Costituzione, che colpo gobbo. E che eleganza parlare di “potere accentrato nelle mani di un uomo solo”. Il coraggio evidentemente è un’altra cosa, quella per esempio che dovrebbe portare a chiamare le cose col proprio nome: fascismo.

Ho visto – non tutto – il mirabile lavoro di Riccardo Jacona trasmesso stasera su Rai 3 e mi sono vergognata profondamente. Pensavo che agli occhi di quella bambina con gli occhi bellissimi, io potrei facilmente apparire come un’italiana, e la cosa non mi rende per nulla orgogliosa. Mi piacerebbe incontrarla, quella bimba, e spiegarle che io, con certa feccia, non c’entro nulla, che la mia nazionalità è un caso infausto, proprio come la sua. Che io, come lei, dovrò presto trovarmi nella condizione di mentire, o per lo meno di nascondere per quanto potrò di essere cittadina di questo stato miserabile e ignorante.

Sarà che vengo da quella terra di confino, dove i genitori di certi imbecilli che ho sentito oggi inneggiare alle ruspe, venivano mandati in vacanza dal predecessore di questo fantoccio megalomane, sarà che ho conosciuto bambini senza scarpe, sarà che la povertà mi stava così vicina da non poterla ignorare, sebbene io avessi le calze sempre pulite. Sarà che mi ricordo ancora cosa voleva essere comunisti e non ci voglio proprio rinunciare.

Dicono che sia tutta colpa delle televisione – lo penso anche io – ma qualche domanda inizio a pormela, perché non è che la televisione la abbiamo in casa solo noi imbecilli italiani. Sì, è anche vero che solo noi italiani abbiamo a governarci il proprietario delle televisioni, o il presidente del Milan, o il proprietario di assicurazioni, o il proprietario di ¾ delle case editrici, ma il grande fratello lo trasmettono in tutto il mondo,e i reality show in genere sono trasmessi in tutti i paesi del mondo. E allora perché solo noi risultiamo essere decerebrati?

Forse perché negli altri paesi hanno conservato quelle leggerezze come l’etica e la morale? Forse perché negli altri paesi hanno conservato le scuole e soprattutto perché negli altri paesi, i libri non sono considerati oggetti misteriosi a cui è bene non accostarsi.

Non so, vedere il neo segretario di un partito di opposizione che soffre della sindrome di Obama, e che giura sulla Costituzione, e che promette di azzerare il governo ombra, e che tuttavia fornisce un’immagine di sé moscia e da reality show, mi ha fatto impressione. E mi ha fatto disperare.

Non c’è nulla di concreto, non c’è un programma, non c’è la volontà di migliorare, ma solo di partecipare all’ennesima disputa fasulla sceneggiata a tavolino, dove anche chi perde vince ugualmente. Un gettone di presenza, un cestino da comparsa.

lunedì 23 febbraio 2009

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