Un paio di pilloline, che l’aria è fresca dopo qualche goccia di pioggia, e l’odore della mia terra è buono. (di Rita Pani)
Prima cosa, non dite ai legaioli che il figlio scemo di bossi guadagna dodici mila euro al mese, essendo stato nominato a Gennaio “consigliere” di un organismo collegato all’EXPO di Milano. Ci restano male, poveretti, loro che tanto hanno faticato per la meritocrazia in questo paese governato per cinquant’anni dai comunisti dediti al nepotismo. E non fate notare ai legaioli che il figlio scemo di bossi non riuscendo a diplomarsi, aveva indotto il ministro suo padre, a proporre l’abolizione del valore legale del titolo di studio per accedere ai concorsi di enti di stato o parastato. Non insinuate nel neurone legaiolo che questo poteva avere un nesso con la nomina a consigliere (da dodici mila euro al mese) del figlio imbecille, pagato dai contribuenti italiani (tutti, purtroppo, e non solo padani). Fateli contenti, abbracciate la teoria del professore terrone che, per dispetto, bocciava la trota senza motivo alcuno.
Meritocrazia. Alla mostra del cinema di Venezia, leggo, sbarca noemi: la letizia del vecchio maiale. E meritocrazia per meritocrazia, a Venezia c’era anche già sbarcata la troia più famosa d’Italia, quella Patrizia D’Addario che tutti, purtroppo conosciamo – almeno per sentito dire, anche da un registratore. In televisione – voi che la guardate – potrete deliziarvi gli occhi con molte delle puttanelle che sono riuscite a farsi mettere addosso le vecchie, putride e arancioni mani del maniaco sessuale del consiglio. E scusate ma queste davvero vanno premiate per il coraggio.
Il miglior premier degli ultimi 150 anni in Italia? E perché non è arrivata un’ambulanza per portarselo via, sirena spiegata, con una camicia di forza? Perché siamo in Italia, paese in cui il proprietario delle televisioni dice che la televisione è buona, e i giornalisti sono cattivi: quindi non leggete i giornali, almeno quelli che ancora cercano di restare avversi alla follia di un regime ridicolo. Un governo fatto di alleanze stilate negli studi notarili, per cui un partito paga l’alleanza di un altro in soldoni. Non scordate che il pdl (ovvero il paperone del governo) comprò la lealtà della lega per 70 milioni di euro.
L’ultima pillola, quella forse più divertente: mezzo mondo si chiede quale sia il motivo del rinato amore tra Libia e Italia. Oggi finalmente si scopre non sulle pagine dei giornali dedicate alla politica, ma su quelle dei giornali sportivi: il presidente del Milan (sì è lo stesso che governa l’Italia) attende i soldi di Gheddafi per fare shopping di nuovi calciatori.
Il mondo ci guarda, e noi guardiamo il mondo affannandoci a spiegare che NO, non lo abbiamo votato, e brinderemo quando andrà a fare compagnia al suo socio Mike Bongiorno. Ecco sì!Funerali di stato per uno dei primi fautori del degrado tele narcotico italiota. L’imbonitore televisivo per antonomasia che è riuscito a spingere l’italiota al punto di accettare che la Vanna Marchi con i pantaloni (trucco e tacchi) arrivasse ad essere il presidente del consiglio.
Rita Pani (ancora sarda)
giovedì 10 settembre 2009
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