mercoledì 23 dicembre 2009

Un tempo per costruire e un tempo per indagare

Un tempo per costruire e un tempo per indagare (di Rita Pani)

Il sorriso è un misto di ironia e cinismo. Colpevole probabilmente, mai sarò ipocrita. E sorrido per le incongruenze che fanno dell’Italia un paese sempre più miserabile, malgrado noi.

E come non disegnarselo sul volto, quel sorriso, leggendo i titoli dei giornali di questa mattina? Il consenso per il premier pare non essere mai stato così elevato; il picco dopo le sue sette (ben sette) visite all’Aquila. Anche quando ha invitato la gente ad andare al mare, a fare finta di essere in campeggio per il fine settimana; anche quando ha esortato le donne terremotate ad andare dal parrucchiere, a truccarsi di più. Quando ha ventilato nuove tasse per i ricchi (poi ripassate col bianchetto) e persino ora, che “invita” i giornalisti a lasciar perdere le indagini, o che per l’ennesima volta spiega al popolo suo, quello delle libertà, quanto criminali siano i pubblici ministeri. E non se l’è inventato lui, ma sono insegnamenti che gli ha impartito il padre suo, quello della banca Rasini, insieme all’educazione al danaro e al maneggio. (Non dei cavalli, che per quello aveva lo stalliere)

Non è tempo di indagare. È tempo di ricostruire. D’altronde chi mai avrebbe potuto costruire un ospedale col cemento disarmato e col ferro arrugginito? Un criminale, forse un pazzo. Cosa importa se quei pazzi o quei criminali sono gli stessi delle eco balle tossiche, dei termovalorizzatori che bruciano merda e producono diossina? Non è tempo ora. È tempo di ricostruire, e sarà anche tempo di costruire, il ponte sullo stretto di Messina, affidato alle stesse persone delle quali ancora non si è compreso se siano pazzi o criminali.

È molto amaro il sorriso che si stampa sul volto di chi ancora riesce a percepire la vita umana semplicemente come tale. Perché la vita umana è come una fiches da tavolo verde, la si butta là a seconda della mano da giocare. La vita umana degli abruzzesi, così poco rispettata da aver fatto partire anche qualche scomunica. Offesa dalla richiesta di giustizia, dalla denuncia di genitori che volevano sapere il perché dei loro figli morti. La vita umana dispersa su una nave in mezzo al mare, che nessuno vuole in casa sua, che non è buona nemmeno per procurare una manciata di voti.

Se è vero che “i consensi” sono in aumento, si fortifica il mio dubbio: questi riversano LSD nelle condotte idriche. Non c’è altra spiegazione razionale.

domenica 19 aprile 2009

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