mercoledì 23 dicembre 2009

La tetta ci offende

La tetta ci offende (di Rita Pani)

Sul Corriere si commenta una notizia: una donna è stata allontanata da un hotel, perché, sciagurata, allattava al seno il proprio bimbo in una sala da pranzo, dopo le proteste di alcuni ospiti. Il fatto è accaduto a Madonna di Campiglio.

Questa è una notizia in linea con l’italianità. Un bimbo che si nutre al seno della madre, è una visione scabrosa che urta le pudiche coscienze italiote, mentre, sapere che il pagamento per una puttana o “escort” che fa più chic, è la candidatura a Strasburgo, o al Parlamento, o almeno in una Circoscrizione, o anche la televisione del papi proprietario, a quanto pare non impensierisce nessuno (se non quelli ancora senzienti). Non so quante volte l’ho scritto, ma voglio farlo ancora: abbiamo un governo che ha fatto “correggere” un quadro del Tiepolo. Quella tetta non s’ha da vedere. Perché siamo il paese del bagaglino e delle televisioni che rappresentano il sogno, la meta d’arrivo di almeno due generazioni di ragazzine disposte persino a farsi mettere le mani arancioni addosso da un pervertito, con la benedizione di mamma e papà. Un bimbo che succhia il seno della mamma, e si alimenta è assai più oltraggioso di un culo o di una tetta di gomma mostrata in un programma TV, dove la parte più nascosta della stellina, è un organo interno.

Ma questo è nulla, in confronto ad altre ipocrisie e altri bambini, e a dire la verità mi sono anche un po’ stufata del “piove governo ladro” ma chi se ne frega tanto io ho l’ombrello. Quante fiaccolate si sono fatte, e tutte giustamente, e quante volte si è sentito gridare: “i bambini non si toccano?”

Ebbene i bambini non si toccano, mai e nessuno. E allora perché la voce dei cittadini italiani non si erge potente contro la mostruosità di una legge razzista come quella del ministro per il razzismo maroni, che a partire dall’8 agosto prossimo, renderà impossibile l’iscrizione all’anagrafe dei neonati di madre “clandestina”? Che fine faranno tutti i bambini invisibili che nasceranno? Quali rischi correranno quelle donne/madri che pur di non farsi portare via i figli dai servizi sociali, partoriranno in modo clandestino, magari in cliniche clandestine, in mano certamente di organizzazioni clandestine e malavitose?

Queste sono domande che in pochi si possono permettere, in un paese in cui ci si sente oltraggiati da una madre che allatta, ma non offesi dalla feccia che ci governa.

martedì 28 luglio 2009

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