mercoledì 23 dicembre 2009

L'Italia da Obama

L'Italia da Obama (di Rita Pani)

Poi mi sono accorta della grave colpevolezza, mia, e di chi conserva la puzza sotto il naso, forte della cultura o della semplice predisposizione al pensiero. Noi che continuiamo nonostante tutto ad avere quella certa curiosità che ci impone di “sapere”, per poter immaginare a grandi linee, quel che sarà di noi.

Altri due operai sono morti oggi a Genova, ammazzati dal lavoro. Il fondo monetario europeo snocciola dati e conti, che fanno preoccupare tutti tranne la Marcegaglia, la quale continua a sostenere che il brutto momento è ormai alle spalle (di chi?). L’OCSE guarda con preoccupazione all’Italia, ultimo paese in Europa per quanto riguarda i salari. 2.000.000 di nuovi disoccupati in Europa.

La puzza che abbiamo sotto il naso, dicevo, ci impone di perseverare nel tentativo di riesumare problemi che altri vogliono tenere ben nascosti all’opinione pubblica, ma non ha molto senso, perché che ci piaccia o no, la politica italiana, il governo italiano, sono in mano di berlusconi. E non possiamo ostinarci a fare finta che certe cose non esistano.

Che ci piaccia oppure no, la persona che è andata in America a parlare con Obama di ambiente e di guerra è il presidente del Milan. È il vecchio erotomane che ama circondarsi di ragazzine. È il vecchietto truccatissimo che gira con una spugnetta di fard nel taschino. È il tizio che pochi, pochissimi uomini hanno scelto all’interno di una loggia massonica, per fare gli interessi privati suoi e di chi lo comanda.

Questo stesso omino vecchio e ridicolo è colui il quale dovrebbe “lavorare” veramente, per cercare il modo migliore di traghettare un intero popolo al di fuori di una pesante crisi economica, che sta mettendo in ginocchio le famiglie italiane. L’uomo che tiene un intero parlamento sotto scacco, impegnato alla risoluzione dei suoi problemi personali, dati spesso dal vizio al quale solo i ricchissimi possono accedere.

Che un venditore di aspirapolvere sia andato a parlare di guerra con il Presidente americano, a me fa impressione. E mi ha fatto ancora più impressione il fascista ministro della guerra, il quale oggi ha dichiarato che berlusconi sapeva tutto, sui numeri dell’esercito, sulle intenzioni di mandare altre vite umane a combattere contro altre vite umane.

Poi ho pensato che in fondo questa stessa preoccupazione dovremmo sentirla tutti i giorni, inorridendo davanti alle notizie sulle Noemi e sulle Letizie, perché questi non hanno solo in mano la vita di qualcuno di noi, ma hanno in mano le nostre stesse esistenze, che appaiono assai meno importanti delle loro.

Leggo che hanno contestato la Gelmini, leggo che il presidente del Milan avrà problemi ad andare persino allo stadio. E mi chiedo sempre la stessa cosa: ma chi lo ha votato?

lunedì 15 giugno 2009

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