Voglio uccidere Zorro. (di Rita Pani)
L’altro giorno qua ci si è chiesti: “Ma com’è che in due giorni si sente parlar tanto di BR?” Poi ci siamo ricordati che è in arrivo il G8, e i conti son tornati. Non è che noi non ci si fidi tanto dello stato, è che la notizia diceva che sono stati arrestati dei presunti terroristi, che preparavano un attentato al G8 della Maddalena. I casi sono due, o questi terroristi non leggono i giornali, o tra qualche anno si scoprirà (forse) che era l’ennesima operazione di copertura preventiva per eventuali macellerie abruzzesi. Insomma è come se domani mattina venissero ad arrestarmi perché sto pensando di uccidere Zorro. Certo l’Italia è sempre più strana. Da un lato i neonazisti aspettano di poter vivere grazie a un decreto legge del governo, e dall’altro si arrestano persone che volevano attentare ad una cosa che non esiste.
Ma pazienza, tanto il callo ce lo dobbiamo fare, perché lo Stato lo stanno demolendo a colpi di scure, ma noi siamo troppo impegnati a chiederci che ne sarà della sinistra, se troveremo un capo, e persino D’Alema esorta i suoi a prepararsi, proprio come se non avesse capito nulla, e io so che questo è assai improbabile. Non so, a me per esempio, il fatto che qualcuno cerchi di riprodurre il progetto di Himmler in Italia fa vomitare, ma ho anche capito che la maggior parte di coloro che aspirano ad avere un “sole nero” sulla camicia della ronda, probabilmente non sa nemmeno di cosa si tratti. È la giusta conseguenza dello svilimento della politica, per cui oggi non ci si rifà a un pensiero o a una ideologia – considerata una parolaccia persino dal PD – ma semplicemente si seguono gli eventi, come si segue il calcio o il cantante preferito. La politica è una mera questione di tifo.
Se la politica esistesse ancora, letta la riforma dei licei voluta dalla P2, i presidi stessi avrebbero dato fuoco alle scuole pur di non doverci rimettere più piede, invece stanno là a fare i conti della serva per sapere se e quando potranno svignarsela in pensione. Appreso che i magistrati che indagarono e condannarono Totò Riina, e le cupole mafiose, sono rimasti senza scorta, per esempio, le ronde dei volontari (non i nazisti) si sarebbero offerti di andare loro a proteggere chi davvero ha cercato di rendere questo posto un posto migliore. Invece no. L’importante è sapere che se esci alla metro Laurentina trovi due militari intenti a non far sostare l’omino che per cinque euro ti vende un ombrello quando piove.
Se la politica esistesse ancora, per come la conosco io, e se fosse ancora figlia del pensiero, forse ci si riverserebbe in massa davanti a palazzo Chigi a chiedere con forza che il nonno mezzo scemo, che sembra essere diventato quel burattino che qualcuno ha messo a governare, tornasse ad occuparsi del suo pallone e delle sue donne. Invece no, in un momento pesante come quello che viviamo, le uniche dichiarazioni politiche riportate dalla stampa, sono sempre inerenti alle sue ragazzine, ai suoi processi, ai cazzi suoi. Uno sberleffo continuo nei confronti delle istituzioni, ormai diventate il nemico dello stato che lo stato stesso, si impegna fortemente ad abbattere.
Per me la politica esiste ancora, e la legge sulle intercettazioni non mi preoccupa e non mi spaventa. Io sono libera per due motivi: primo perché libera mi sento, e secondo perché non possiedo nulla. Chiudano pure il blog, lo riaprirò il giorno dopo. Mi condannino pure a pagare le migliaia di euro che prevede la legge, una cosa è certa: quando vado al bagno, non faccio mai soldi. L’8 Luglio, comunque, sarò in piazza.
lunedì 15 giugno 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
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