Mais colpito dal föhn (di Rita Pani)
Potrebbe essere una riedizione, attuata a norma di legge padaliana, della antica vicenda narrata da Grazia Deledda: Canne al vento. Efix potrebbe diventare Ambrogio, la foce del Cedrino, la foce del Po, con tanto di narrazione del sacro rito dell’ampolla, Galtellì sarebbe Vergate sul Membro. Gli altri protagonisti me li vedo già: don Zame diventa il cavalier Fumagalli e le vicende narrate sarebbero tutte di casa Brambilla. I pastori sardi diverrebbero, nell’attuazione della legge minchia, bovari della Valtellina, e anziché la classica berritta nera, porterebbero l’elmetto cornuto.
Certo, lo so bene, che sono ancora cazzate elargite a piene mani per deviare l’attenzione dai gravissimi problemi che attanagliano il paese, ma perché far finta di nulla, e non sottolineare con un pennarello vivace l’idiozia di questi barbari?
Anche perché, cazzata dopo cazzata, in Italia sono state approvate le leggi razziali, e cazzata dopo cazzata si inaspriranno le gabbie salariali. Cazzata dopo cazzata, l’Italia conoscerà la guerra civile, lo scontro razziale, la violenza del governo fascista, come a noi è stato solo raccontato.
Ma molti, il giorno in cui i nostri nonni ci raccontarono di Carlo Dickens, delle partite a palla al cesto, o altre amenità simili, dovevano essere distratti.
mercoledì 12 agosto 2009
venerdì 25 dicembre 2009
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