mercoledì 23 dicembre 2009

Un toro, eh?

Un toro, eh? (di Rita Pani)

"Era instancabile, un toro" ma anche, "d'improvviso smise di muoversi e pensai fra me e me, grazie a Dio, si è addormentato. Ma non durò molto".

Queste sono le rivelazioni della Ford Escort rilasciate alla stampa inglese. Giuro che sono seria. Ho appena fatto un Voltaren, il settimo, e nonostante l’abbondanza inizio ad avere dei problemi a stare seduta. Non sto ridendo, davvero. Credo che per quanto possano essere asserviti, i giornalisti italiani non avrebbero mai avuto il coraggio di scrivere una minchiata simile, sarebbe stato troppo persino per fede.

Un toro eh? Io penso. Penso tanto e mi figuro le cose, anche per questo credo di essere capace a scrivere libri. Vedete, quando si narra una storia, man mano che s’incede nella descrizione di un personaggio, di un oggetto, si deve essere capaci di mostrarlo a chi legge, in modo tale che in quel momento in cui si socchiudono gli occhi, il lettore possa quasi averne percezione.

Un toro. Provate a chiudere gli occhi e immaginarvelo, quel cubo umano di 73 anni, dopo essersi fatto togliere le stecche di balena che lo tengono dritto, la panza che straripa dalle mutande, le vene varicose, le rughe, la peluria bianca sul petto, il colore arancio del viso che si ferma appena sotto il collo, i capelli posticci in telaio di sugero, le palle avvizzite e cascanti. Un toro, eh?

Dicono che a certe feste giri moltissima droga. Aggiungo che evidentemente gli spacciatori hanno roba buonissima.

domenica 28 giugno 2009

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